Caravaglio Malvasia Passito 2017 Malvasia delle Lipari DOC
0.5 lCaravaglio Caravaglio Malvasia Passito 2017 Malvasia delle Lipari DOC Dolce
Disponibile
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La Malvasia passita è storia delle isole Eolie. Fu vino regale in tutta Europa fino a inizio Novecento. Fillossera, emigrazione e guerre ne fecero quasi perdere le tracce. Le uve, a giusta maturazione, sono raccolte a mano e poste ad appassire al sole mediterraneo di settembre sui tradizionali cannizzi (graticci) per circa 15-20 giorni. Dopo la vinificazione, senza aggiunta di lieviti, la Malvasia bio di Caravaglio è affinata in parte in acciaio e in parte in rovere per sei mesi. Riposa poi altrettanto in bottiglia.
Vino dolce siciliano ambrato con riflessi dorati, luminoso e cristallino. Uno scrigno di profumi: datteri, albicocche secche, fichi, uva sultanina che si caratterizza da note di vaniglia. Elegante freschezza per un vino dolce che non risulta essere stucchevole. Finale lungo con accenno di sapidità stuzzicante e accattivante.
Ottimo con dolci al cucchiaio, magari resi ancora più golosi da caramello salato o burro salato, e con tutti gli abbinamenti tra sapori burrosi e gusti freschi o sapidi, come fois gras con confettura di ribes, gorgonzola dolce con composta di pere o biscotti al burro salato con marmellata di albicocche.
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Scheda del vino Caravaglio Malvasia Passito 2017
Regione | Sicilia |
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Vitigno principale | Malvasia delle Lipari |
Uvaggio | Malvasia di Lipari 95%, Corinto Nero 5% |
Alcol (%) | 12.5 |
L'azienda |
Una volta tornato a Salina, il pensiero di Nino Caravaglio fu di lavorare per il miglioramento qualitativo, risultato che negli anni lo portò a diverse sperimentazioni, affinamenti tecnologici (senza mai esagerare poiché la cantina non è un’officina) e a compiere tutti i passi necessari per produrre e mettere sul mercato seriamente i prodotti storici dell’isola di Salina: vino e capperi. Trovò un’isola diversa da quella della sua infanzia. “Negli anni Ottanta, nel giro di pochi anni, tutto a Salina era mutato. Il turismo aveva riconvertito l’economia dell’isola che aveva via via quasi perso la sua preponderante identità agricola”. Tutto successe molto in fretta e questo cambio repentino mutò anche l’impronta antropologica e le relazioni e i rapporti mutarono di conseguenza. Ma Caravaglio era convinto: voleva sviluppare il suo progetto agricolo e voleva farlo puntando al massimo dello sviluppo qualitativo. Pensava alla due colture tradizionali: vino e capperi. L’azienda nasce nel 1989. Puntare alla qualità significò da subito una scelta importante: produrre secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Oggi i terreni vitati in diretta conduzione aziendale sono distribuiti su una superficie di circa 20 ettari. |
Abbinamenti | Dolci al cucchiaio, tiramisu, torte di frutta |
Occasione | Un grande classico per non sbagliare |
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